La rete distributista
territoriale
Premessa
E” incontestabile che attualmente
viviamo in un mondo globalizzato, in cui il possesso di beni e risorse si va
sempre piu’ concentrando nelle mani di pochi. E’ ugualmente incontestabile che
i proprietari dei grandi mezzi di comunicazione di massa (televisioni, radio,
social-networks) e delle principali agenzie internazionali di informazione (ADN
Kronos, ANSA, solo per citare alcune tra le maggiori), siano un numero esiguo
di persone e che a partire dagli anni ’30 del secolo scorso si sia sviluppata
una vera e propria industria della manipolazione mentale, volta a condizionare
le scelte degli individui in maniera scientifica e pervasiva, per lo piu’ a
scopi commerciali e di controllo sociale e politico (vedi il libro
“Neuroschiavi”, di M. Della Luna e
M.Cioni, ed, Macrolibrarsi, 2016).
Cosi’, il singolo cittadino,
spinto a comportamenti sempre piu’ individualistici ed atomizzanti rischia di
rimanere solo ed isolato, vittima passiva di un bombardamento mentale che avviene
spesso in maniera lenta e sinuosa e percio’ inavvertita. In questo modo, senza
neanche accorgersene, incomincia a percepire bisogni impellenti del tutto
superflui, a modificare il suo comportamento verso un consumo sempre piu’
compulsivo, a pensare in maniera del tutto allineata alle direttive di coloro
che gestiscono i mass-media, rinunciando a sviluppare al massimo tutte le sue potenzialita’
Tutto cio’ e’ radicalmente
contrario allo spirito del distributismo, che concepisce l’uomo come un essere
libero, dotato di una natura eminentemente sociale che si realizza attraverso
lo scambio di contatti virtuosi con i propri simili. Una liberta’ che non e’
mera speculazione teoretica ma che si attua concretamente attraverso la
possibilita’ di vivere in una famiglia che abbia un ampio grado di autonomia ed
indipendenza, anche economica, attraverso il possesso della proprieta’ e della
possibilita’ di partecipare alle decisioni importanti legate alla propria vita
socio-lavorativa, attraverso l’utilizzo di un denaro libero da debito ed al
servizio dello scambio di beni e servizi, cioe’ dell’economia reale.
Siamo perfettamente consapevoli
che una tale visione dell’uomo, dell’economia, del lavoro e della politica sia
oggi condivisa da pochi dei signori che siedono ai tavoli del potere reale, sia
cioe’ contraria ai principi dei due modelli principali che, nelle loro
multiformi varianti, ancora determinano la maggior parte delle scelte delle
persone che contano: il liberal-capitalismo ed il social-comunismo. Riprendiamo
in questo senso il famoso detto di G.K.Chesterton: “Una cosa morta va con la
corrente, solo una cosa viva può andare controcorrente”. In questo
senso possiamo vantarci di andare controcorrente. Non solo: siamo anche
convinti che il distributismo sia in grado di dare una risposta valida,
sostenibile e praticabile al grave disagio che la maggior parte della gente
avverte oggi, di fronte al perpetuarsi di condizioni economico-sociali sempre
piu’ devastanti e degradanti.
Per sostenere e non abbandonare a
se stessa la singola persona o la famiglia che voglia portare avanti la visione
distributista, il Movimento Distributista Italiano
(distributismomovimento.blogspot.com) ha deciso pertanto di creare la Rete
Distributista Territoriale.
Definizione
La Rete Distributista
Territoriale e’ l’insieme di tutte le libere persone e le famiglie che si
impegnano a conoscere e praticare la visione distributista.
Obiettivi
I due principali obiettivi della
Rete Distributista Territoriale sono:
-
conoscere ed approfondire la visione
distributista dal punto di vista teorico
-
applicare nella pratica la visione distributista
Chi ne puo’ far parte
Singole persone e famiglie che si
riconoscano nella visione distributista e sottoscrivano la Mappa Orientativa
della Rete Distributista Territoriale.
La Mappa Orientativa include una serie di raccomandazioni ispirate alla
visione distributista ed indica direzioni da seguire, lasciando poi ai singoli
ampia liberta’ decisionale ed organizzativa.
Non possono far parte della Rete
Distributista Territoriale coloro che sono iscritti a societa’ massoniche, di
qualsiasi ordine e grado.
L’adesione alla RDT implica il
pagamento di una quota associativa annuale di 20,00 € o la sottoscrizione di un
finanziamento mensile di durata annuale di 3 €. Per i dettagli di pagamento e
di iscrizione si prega di consultare il sito
“distributismomovimento.blogspot.com”.
La quota associativa e’
finalizzata al recupero delle spese amministrative.
L'iscritto alla Rete
Distributista Territoriale ha diritto a richiedere l'iscrizione al Movimento
Distributista e, nel caso tale richiesta venisse approvata a non versare alcuna
quota aggiuntiva.
la Mappa ORIENTATIVA Distributista
Il Codice Orientativo
Distributista si rivolge a quanti vogliamo seguire la visione distributista e
definisce una serie di impegni orientativi:
1)
impegnarsi ad approfondire teoricamente la
visione distributista, partecipando alle riunioni locali o nazionali, con una
frequenza minima mensile.
2) Impegnarsi
ad attuare nella pratica la visione distributista secondo le seguenti
direttive:
a) mass-media: impegnarsi ad un utilizzo
critico dei vari strumenti mass-mediatici (per esempio, televisione,
telefonici, tablet), limitandone l’uso od anche eliminandolo
b) famiglia: impegnarsi a coltivare e
mantenere la comunicazione intra-famigliare, sia tra coniugi sia tra i coniugi
ed i figli, orientando le proprie abitudini comportamentali in tal senso (per
esempio, uso critico e non passivo dei mezzi radio-televisivi; incrementare i
momenti di socializzazione intra-famigliare, interni ed esterni alla casa);
impegnarsi a coltivare e mantenere rapporti stabili e duratori con altre
famiglie, organizzando localmente incontri volti allo scambio di beni e servizi
su base non monetaria (per esempio, baratto, Banca del Tempo, Mutuo-credito,
gruppi di Acquisito Solidare); impegnarsi, da parte dei genitori, a coltivare e
mantenere il proprio ruolo educativo verso i figli, assicurandosi che ricevano
tutti gli stimoli necessari ad una crescita integrale della loro umanita’, che tenga
conto dalla dimensione fisica, psicologica e spirituale,
e sia orientata ai valori del vero, del buono e del giusto.
c)
economia:
a) impegnarsi ad utilizzare il proprio denaro in maniera critica e non passiva,
orientando la propria spesa verso i piccoli produttori, gli artigiani e
commercianti locali, proprietari dei loro mezzi di produzione, in modo da
evitare la fuoriuscita di denaro dalla propria comunita’ e favorire la massima
possibile diffusione della proprieta’ produttiva; b) orientarsi ad un acquisto
che tenda conto della qualita’ oltre che della quantita’, cercando di libararsi
dal condizionamento indotto ed inconsapevole della pubblicita’
c)
sviluppare od appoggiare iniziative locali di monete complementari o comunque
di mezzi di scambio alternativi al denaro-debito
d) lavoro: favorire l’aggregazione locale
delle persone per comparto lavorativo ed al di fuori di ogni logica classistica
o di censo, in libere associazioni che si occupino di discutere i problemi
concreti della propria sfera di competenza (gilde o corporazioni).
e)
salute:
a) impegnarsi ad un acquisto critico e non passivo del cibo, privilegiano
alimenti sani, biologici, privi di additivi chimici ed industriali;
b)impegnarsi al rispetto ed alla tutela del proprio territorio e delle sue
risorse naturali, adottando comportamenti volti alla limitazione
dell’inquinamento e dello spreco di risorse ed energie.
Organizzazione interna
E’ sufficiente un minimo di 3
persone per costituire una Rete Distributista Territoriale Locale. Nel caso non
si raggiunga questo numero, le persone interessate possono far parte della Rete
Distributista Territoriale nazionale, partecipando alle riunioni di questa via
Skype o tramite altro mezzo di telecomunicazione.
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RETE DISTRIBUTISTA TERRITORIALE
Il Movimento Distributista
Italiano ritiene che l’unione tra capitale e lavoro, non in senso
astratto ma in senso concreto con riferimento alla singola persona, sia un
fattore centrale di equilibrio e prosperità economica: là dove è possibile chi
lavora dovrebbe anche partecipare allaproprietà dei mezzi di produzione.
Questa situazione garantirebbe una
maggiore perequazione nella distribuzione delle risorse e delle
ricchezze ed i meriti e le capacità dei singoli sitroverebbero nelle
condizioni ottimali per crescere e svilupparsi. A livello macroeconomico una
talecondizione garantirebbe invece una sostanziale stabilità e prosperità
economica, in quanto cisarebbe sempre chi produce e chi è in grado di
acquistare i beni prodotti.
L’unione tra capitale e lavoro già
costituisce una realtà all'interno delle centinaia di migliaia di micro,
piccole e medie aziende, di tipo cooperativo e non, che costituiscono la spina
dorsale della nostra economia.
Proprio questa fascia importante
del tessuto produttivo è messa oggi a dura prova dalla crisi
economico-finanziaria in corso: sono migliaia le aziende di questo tipo
costrette a chiudere, con una sequela di sofferenze umane e sociali molto gravose.
Di fronte a questa drammatica
situazione, il Movimento Distribustita Italiano intende promuovere un'
iniziativa concreta: la Rete Distributista Territoriale
la Rete Distributista Territoriale: rivitalizzare
le nostre comunità
La
Rete Distributista Territoriale è un’iniziativa del Movimento Distributista Italiano
(distributismomovimento.blogspot.com).
La
Rete Distributista Territoriale non è nulla di nuovo, né vuole creare nulla di
nuovo, nulla di particolarmente elaborato od artificioso.
La
Rete Distributista Territoriale prende semplicemente ciò che abbiamo già – il
senso comune e la ragionevolezza – e propone di rispolverarlo ed applicarlo al
nostro vivere quotidiano, concreto.
La
Rete Distribubista Territoriale prende
quello che noi siamo già - persone e famiglie in carne ed ossa, con competenze
e capacità specifiche, animate dal desiderio di contribuire al meglio al benessere
nostro e del nostro prossimo, e cerca di dargli compimento, di trovare il modo
per una sua massima espressione a partire da oggi, non da domani.
La
Rete Distributista Territoriale è un invito ad aprire gli occhi, a cogliere
tutti gli aspetti della realtà che ci circonda ed a scoprire che i vincoli di
solidarietà e collaborazione, trai i vicini, tra chi vive nello stesso
condominio o nella casa adiacente, possono essere più forti e costruttivi della
tendenza all’isolamento ed alla frammentazione.
La
Rete Distributista Territoriale suggerisce di risvegliarci dal torpore ipnotico
della televisione che ci trasporta nel mondo virtuale ed ingannatore di
immagini prive di ogni spessore, e di riscoprire invece ciò che ci circonda, le
persone con le loro storie, le loro vite, le loro risorse, così vicine a noi ma
nella stesso tempo fino ad adesso così irraggiungibili.
La
Rete Distributista Territoriale è un invito a sperimentare che i problemi della
nostra vita quotidiana – da quelli più gravi legati alla precarietà lavorativa,
alla disoccupazione, alla povertà, al cibo inquinato a quelli più leggeri
legati alla mancanza della baby sitter od alla macchina rotta – possono essere
affrontati e risolti molto più facilmente all’interno di un contesto di
condivisione e partecipazione con chi ci sta vicino.
La
Rete Distributista Territoriale, nel bel mezzo di una crisi economico-sociale
globale e strutturale, ci invita a riflettere sul fatto che nella nostra
comunità esistono già tutti i beni e le risorse necessarie per farci vivere
bene e che tali risorse devono essere solo mobilitate, coordinate e messe in
circolazione per poter incidere positivamente sulla nostra vita e darci quella sicurezza di cui abbiamo tutti
bisogno.
La
Rete Distributista Territoriale è l’invito a non arrenderci di fronte ad uno
Stato lontano, incapace di risolvere i nostri problemi reali, spesso arrogante
nel sottrarci quanto abbiamo ed incapace di darci quanto ci serve, ed a
ritrovare in noi stessi la capacità e la forza per sostentarci.
La
Rete Distributista Territoriale è l’invito a non deprimerci di fronte allo
strapotere dei mercati finanziari, delle grandi multinazionali, delle banche e
di fronte alla cronica mancanza di denaro ma a scoprire che è possibile
attivare una rete locale di scambi in grado di far fruttare le nostre capacità
produttive familiari e personali e creare vera ricchezza, quella basata sui
servizi ed i beni reali.
La
Rete Distributista Territoriale non introduce quindi una nuova realtà ma solo
un nuovo modo di vivere la stessa realtà.
Nel
concreto la Rete Distributista Territoriale invita famiglie e persone che
vivono in una stessa area (quartiere o città) ad incontrarsi ed ad esporre i
principali problemi legati alla vita di ogni giorno.
Sulla
base di questo primo incontro, dopo essersi costituita con un proprio statuto,
che potrà essere fornito dal Movimento Distributista Italiano o elaborato ex
novo, ogni Rete Distributista
Territoriale Locale definirà i propri obiettivi specifici. Qualora se ne
ravveda la necessità, si potranno anche creare dei sottogruppi che
aggregheranno le persone e le famiglie secondo il comparto lavorativo di
appartenenza, per creare maggiore coesione.
Il
Movimento Distributista offrirà inoltre la possibilità di utilizzare al proprio
interno uno strumento monetario complementare: il Mutuo-credito (http://www.retedimutuocredito.it/)
o la Moneta Sovrana Locale, un’opzione che accoppia l’introduzione di una
moneta complementare locale con l’utilizzo “autogestito” del denaro in euro già
posseduto. Tali iniziative monetarie rappresentano mezzi assolutamente gratuiti
ma immediati ed operativi per offrire liquidità al gruppo e quindi iniziare a
favorire gli scambi, là dove questi fossero fortemente inibiti da una
situazione di estrema rarefazione monetaria. Ogni Rete Distributista Territoriale
locale sarà comunque libera di adottare altri strumenti monetari complementari
di propria scelta.
L’unica
cosa che si chiede alle famiglie ed alle persone è la sottoscrizione dei 4
punti fondamentali della visione distributista :
- la
necessità di ottenere una moneta di proprietà dei cittadini e dello Stato per
superare
il problema del debito
pervasivo.
-
la riunione tra capitale e lavoro per una
massima diffusione della proprietà produttiva (chi lavora dovrebbe essere messo
nelle condizioni di poter essere proprietario dei mezzi di produzione, qualora
lo volesse).
-
la restituzione del potere decisionale ai vari
comparti lavorativi presenti sul territorio ed aggregati secondo principi
partecipativi, democratici e basati sulle competenze (principio corporativo)
-
la restituzione di una reale indipendenza
economica alla famiglia.
Ogni
Rete Distributista Territoriale locale avrà la possibilità di coordinarsi con
le altre Reti Distributiste Locali presenti su altri territori.
Ogni
Rete Distributista Territoriale locale deve essere formata da un numero minimo
di 10 persone e potrà agire nella massima autonomia decisonale, fatto salvo il
rispetto delle finalità precisate nello statuto.
Vi
possono aderire singole persone o, preferibilmente, interi nuclei familiari.
La
Rete Distributista Territoriale è apartitica ed aconfessionale
Per
ulteriori informazioni e per adesioni consultare il sito
distributismomovimento.blogspot.com o scrivere un messaggio a
movimentodistributista@gmail.com
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