mercoledì 30 gennaio 2019

DISTRIBUTISMO: LA RESILIENZA DEL SENSO COMUNE


"L'uomo comune. Un elogio del buon senso e della tradizione". E' questo il titolo di un libro che G.K.Chesterton scrisse nel 1910 e che risulta oggi quanto mai di estrema attualità.
Condensare le 360 pagine di saggezza del volume è impresa quanto mai improba, per cui mi limiterò solo ad alcuni brevi accenni, rimandando chi fosse interessato alla lettura integrale dell'opera.
Attraverso una serie di paradossi, Chesterton ci aiuta infatti a capire alcuni aspetti importanti della nostra vita, su cui certamente non riflettiamo abbastanza.
Per prima cosa la libertà. Tanto più viene sventolata e brandita come arma politica, sostiene Chesterton, tanto meno essa si realizza nei fatti. In nome della libertà politica infatti si è realizzato nel corso dei secoli un regime - quello partitocratico- che nei fatti ha progressivamente sottratto ai cittadini la libertà vera, quella cioè di avere un ruolo determinante nel decidere le questioni concrete della propria vita socio-lavorativa: con l'abolizione delle corporazioni di arti e mestieri e l'avvento del regime partitocratico si è così passati da una partecipazione reale e tangibile, basata sulle competenze ed i meriti effettivi, ad una delega del potere decisionale a persone per lo più incompetenti, mediamente incapaci, quasi sempre sconosciute e lontane e per questo più facilmente esposte alla corruzione ed al clientelismo, perenni tentazioni dell'animo umano ed inesorabile esito di ogni apparato burocratico.
Allo stesso modo è stato esteso a dismisura l'ambito di alcune libertà economiche per così dire secondarie (deregolamentazione, delocalizzazione, libero movimento dei capitali) ma si sono incredibilmente ristrette le libertà economiche essenziali e basilari: il diritto ad avere un lavoro, una casa, ad essere proprietari dei mezzi di produzione.
Si sono estese a dismisura le libertà in ambito sessuale-relazionale (rapporti e convivenze pre-matrimoniali, divorzio, ai tempi di Chesterton; matrimonio omosessuale, teoria gender, aborto, famiglie arcobaleno oggi) ma si è paradossalmente ristretta la possibilità di avere una famiglia solida e salda od addirittura la libertà di poter mettere insieme una famiglia ed avere dei figli, a causa delle ristrettezze economiche.
Stesso fenomeno dal punto di vista finanziario: anche qui la libertà si è concretamente sostanziata nella licenza da parte di un'esigua minoranza - il sistema bancario - di creare dal nulla la moneta ed imporla poi come debito al resto dell'umanità, con tutte le catastrofiche conseguenze del caso.
Tutto ciò - e molto altro su questa linea - è avvenuto, sostiene Chesterton, perchè ad un certo punto il mondo occidentale ha deciso di mettere tra parentesi quello che per secoli era stato il suo centro: l'uomo comune, con il suo appassionato, connaturato ed inconsapevole amore per il senso comune.
Oltre ad essere scrittore, poeta,  giornalista e filosofo, Chesterton fu anche politico e fu tra i principali fondatori del  distributismo, insieme ad Hillaire Belloc e Padre McNabb.

Il Movimento Distributista Italiano intende riprende il grande insegnamento del distributismo e riproporne i contenuti principali nel panorama politico contemporaneo, nella consapevolezza che è ora di restituire all'uomo comune il ruolo che gli spetta nella storia.

Per informazioni ed adesioni distributismomovimento.blogspot.com

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