"La distribuzione di fatto del potere (politico, economico, militare, tecnologico, ecc.) tra una pluralità di soggetti e la creazione di un sistema giuridico di regolamentazione delle rivendicazioni e degli interessi, realizza la limitazione del potere." Con queste parole Papa Francesco ha ricordato all'Onu che non possono esistere pace, giustizia, diritto e nemmeno libertà personali, sovranità dei popoli o un mercato libero dai monopoli senza che si realizzi nei fatti quel movimento distributista (economico, politico ecc.) nato da Chesterton, Belloce Mc Nabb quale atttuazione della Dottrina Sociale della Chiesa. Ai giorni nostri il Distributismo insiste su alcuni punti chiave: la proprietà della moneta deve essere dei popoli e degli Stati, capitale e lavoro devono essere riuniti, chi lavora deve partecipare alle decisioni importanti della sua vita socio-lavorativa e la famiglia deve essere tutelata nella sua libertà educativa ed economico-sociale.Matteo Maria Martinoli, Milano.
Il Movimento Distributista Italiano nasce a Bergamo il 13 novembre 2012 da un gruppo di cittadini sinceramente interessati a rimettere il senso comune, l'adesione al reale e l'uso della retta ragione al centro dell'agire politico, al di là di ogni ideologia e nell'interesse del bene comune. Il Movimento Distributista Italiano affonda le sue radici nel pensiero di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) e Hilaire Belloc (1870-1953).
venerdì 9 ottobre 2015
Un papa distributista?
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