Viviamo in un mondo in
cui il tessuto sociale è diviso e frammentato: dipendenti contro
lavoratori autonomi, proprietari contro salariati, giovani contro
vecchi, destra contro sinistra, conservatori contro progressisti.
L'individuo e le famiglie sono sempre più sole ed isolate di fronte
alla macchina burocratica dello Stato da una parte ed alle oligarchie
economico-finanziarie dall'altro. Cosi non va! E' necessario
invertire la marcia e farlo subito prima che sia troppo tardi, prima
che il processo di dissoluzione delle nostre comunità raggiunga un
livello irreversibile.
Il rimedio è semplice,
alla portata di tutti; non richiede denaro ma l'acquisizione della
consapevolezza che le risorse per migliorare le cose ci sono già,
siamo noi, con le nostre capacità umane e professionale, il nostro
impegno, la nostra dedizione. Si tratta di rispondere all'isolamento
sociale stabilendo forti legami di reciprocità e solidarietà sui
territori, alla frammentazione con l'integrazione basata sul dialogo
e la conoscenza reciproca, all'impotenza con il recupero della
consapevolezza del proprio diritto a decidere sulle questioni
concrete della propria vita economico-sociale.
Tutto ciò di cui abbiamo
bisogno è semplicemente un contenitore chiaro e ben definito in cui
poter dar vita a tutto ciò: questo contenitore sono le gilde o
corporazioni distributiste.
Le gilde distributiste si
propongono di aggregare sui singoli territori tutte le persone di
buone volontà che condividono una stessa funzione sociale o
lavorativa, al di là di ogni distinzione di censo o di ruolo. Ad
esempio, nel caso della sanità, si tratterà di aggregare medici,
infermieri e tutti gli altri operatori sanitari, insieme a
rappresentanti dei pazienti, ed incominciare a discutere insieme
tutte le questioni che riguardano una buona gestione della salute:
formazione dei professionisti, remunerazioni minime e massime,
qualità ed organizzazione dei servizi offerti, allocazione delle
risorse pubbliche, copertura previdenziale e pensionistica degli
operatori e quant'altro. Condividere lo stesso ambito e funzione
lavorativa deve essere l'elemento aggregante principale, insieme ad
alcuni fondamentali principi di convivenza civile legati alla
ragionevolezza e ed al senso comune e come tali patrimonio di ogni
uomo. Questi principi sono:
- riconoscere la necessità di un'equa distribuzione della proprietà produttiva – che chi lavora debba essere messo cioè nelle condizioni di diventare proprietario dei mezzi di produzione – quale prerequisito essenziale della stabilità e prosperità economico-sociale
- riconoscere che chi lavora deve essere messo nelle condizioni di discutere e decidere le questioni essenziali e concrete che riguardano il proprio ambito socio-lavorativo (principio corporativo)
- riconoscere che il denaro non può nascere di proprietà di una minoranza del corpo sociale – i banchieri – ma deve essere prodotto dai cittadini per i cittadini, secondo regole trasparenti e condivise, per incrementare gli scambi e la produzione di ricchezza reale all'interno della comunità.
- riconoscere che la famiglia basata sul matrimonio, cioè sull'unione di un uomo e di una donna aperti alla fecondità ed alla procreazione, è un corpo sociale naturale da difendere e tutelare e che come tale ha diritto alla massima indipendenza economica.
Sono questi i principi di
fondo, semplici e lineari, a-ideologici ed aconfessionali, in grado
di costituire il collante di una comunità di uomini liberi, in grado
di consentire ai singoli, a partire dalla loro nascita, lo sviluppo
massimo delle proprie potenzialità.
Le gilde e corporazioni
distributiste possono e devono incominciare a crearsi ora, a partire
dal basso, dai singoli territori, per coordinarsi poi a livello
nazionale in modo che le peculiarità culturali, sociali e produttive
delle singoli aree siano pienamente rispettate, pur integrandosi in
un quadro nazionale organico più ampio.
Il Movimento
Distributista Italiano (distributismomovimento.blogspot.com) intende
solo mettere a disposizione tale contenitore perchè i contenuti
specifici e particolari possano poi essere forniti e proposti dalla
gente reale, che conosce da vicino le problematiche concrete della
propria situazione socio-lavorativa e sa indicare quali possano
essere le strategie di soluzione.
Per questo ci rivolgiamo
a tutte le famiglie ed a tutte le persone della nostra nazione che
mantengono ancora la speranza di un futuro migliore: questo futuro è
a vostra disposizione ma a patto che decidiate di esserne voi i
protagonisti, di non delegare più ad altri le decisioni riguardo la
vostra vita. Uscendo dal guscio di paura in cui vi hanno fatto
rintanare, potrete scoprire che il vostro vicino, nel 90% dei casi,
non è il vostro nemico ma una persona come voi, desideroso di
instaurare dei rapporti di reciproca collaborazione e di condurre una
vita normale fatta di lavoro onesto, rapporti sociali soddisfacenti e
tempo libero per le amicizie e gli interessi personali
Non perdete tempo quindi,
aderite oggi alle gilde distributiste, incominciate voi a dare il
segnale che può cambiare il mondo a partire dalle piccole cose, dai
piccoli gesti della vita quotidiana.
Per informazioni ed
adesioni mandare un messaggio a movimentodistributista@gmail.com o visitare il sito distributismomovimento.blogspot.com
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