DI fronte alla sperequazione nella ripartizione della
proprietà i capitalisti rimangono indifferenti appellandosi alla mano invisibile
del mercato, i social-comunisti vorrebbero togliere ai ricchi per dare ai
poveri attraverso lo Stato, bloccando la libera iniziativa e concentrando nello
Stato ogni potere. Recentemente l’alleanza tra capitalismo e social-comunismo ha
dato luogo allo Stato Servile, all’unione cioè tra grande Stato e grande
finanza nel garantire da una parte il predominio dell’oligarchia finanziaria, dall’altra
un controllo sempre più pervasivo dello Stato con la riduzione dei cittadini in
una condizione a tutti gli effetti servile.
Né capitalismo né social-comunismo però pensano alla
soluzione più semplice e lapalissiana: unire capitale e lavoro, favorire cioè
dal basso la massima diffusione possibile della proprietà produttiva.
Questa è, in sintesi, la vera e semplice novità portata dal
distributismo, basata sul buon senso e la ragionevolezza.
Per informazioni ed adesioni
distributismomovimento.blogspot.com
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