10 Punti

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10 punti da attuare subito

1)   Abolizione del denaro-debito bancario e del tasso d’interesse od usura sulla moneta (riserva frazionaria al 100%).  Tale riforma (moneta libera da debito) consentirà la sostanziale eliminazione del debito pubblico, del debito privato e delle tassazione esosa (aliquota totale non superiore al 5%).
2)   Consistente diminuzione della tassazione sui redditi; imposizione di tasse principalmente sulle entrate da affitto della nuda terra (bene non deperibile ed costo zero di mantenimento) e sui profitti da capitali superiori al 16% (al fine di sfavorire la speculazione finanziaria ed incentivare il reddito da lavoro). L'introduzione di un denaro libero da debito consentirà la drastica diminuzione dell'imposizione fiscale sul lavoro.
3)   Rilancio delle opere e dei servizi pubblici di riscontrata utilità (infrastrutture, edilizia pubblica e carceraria, sanità, ricerca scientifica, educazione, etc), anche con il contributo del privato sociale, da finanziare, qualora necessario, con il nuovo sistema di emissione monetaria.
4)   Emanazione di norme e leggi a sostegno della partecipazione dei lavoratori alla proprietà delle imprese in modo da favorire l’integrazione tra lavoro e capitale (politica economica distributista).
5) Emanazione di norme e leggi in favore della creazione di aggregazioni di lavoratori per comparto (corpi intermedi professionali, gilde o corporazioni), al di là di ogni divisione classista, con attribuzione di significativi poteri decisionali rispetto alle modalità di svolgimento dei processi formativi e produttivi ed alle questioni fiscali e previdenziali ed organizzate secondo un principio di partecipazione democratica che tenga conto delle effettive competenze. I rappresentanti democraticamente eletti di tali corpi sociali intermedi confluiranno in una Camera del Lavoro, a cui verranno conferiti compiti consultivi e legislativi.
6)  Emanazione di norme e leggi a sostegno della piccola e media proprietà industriale, artigianale, agricola e del mondo cooperativo.
7)   Detassazione delle entrate familiari in misura corrispettiva al “lavoro” prestato da madri e  casalinghe. In assenza di entrate famigliari, offerta di un lavoro al capofamiglia od, in ultima istanza, stanziamento di un sussidio alle casalinghe di entità proporzionale al numero dei figli.
8)   Avvio di una politica energica volta al massimo utilizzo delle risorse del territorio nel rispetto dell’ambiente e di uno sviluppo sostenibile.
9)   Emanazione di norme e leggi in favore del sostegno e dell’incremento dell’autonomia alimentare della nazione (potenziamento dell’agricoltura locale).
10)    Regolazione dei flussi di immigrazione in funzione della possibilità di ricezione e degli interessi nazionali.


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