giovedì 5 dicembre 2013



MOVIMENTO DISTRIBUTISTA ITALIANO
Il 9 dicembre non perdiamo l’occasione! Fermiamo l’Italia per ricostruirla su basi solide!

COSA PROPONIAMO:
-       TETTO MASSIMO  DELLA TASSAZIONE COMPLESSIVA SUL REDDITO AL 20%
-       AUMENTO DELLE PENSIONI AD UN VALORE DIGNITOSO
-       RILANCIO IMMEDIATO DELLE OPERE PUBBLICHE DI PRIMA NECESSITA’ (TRASPORTI, SANITA’, EDILIZIA PUBBLICA, ISTRUZIONE, CARCERI)
-       RIDUZIONE SOSTANZIALE DEL DEBITO PUBBLICO

DOVE TROVARE I FINANZIAMENTI PER REALIZZARE QUESTO PROGRAMMA?
-       FINE DEL DENARO-DEBITO: RESTITUZIONE  DELLA PROPRIETA’ DELLA MONETA ALL’ATTO DELL’EMISSIONE AL POPOLO ITALIANO.
FINCHE’ IL DENARO CONTINUERA’ INFATTI AD ESSERE PRODOTTO CON IL MECCANISMO ATTUALE – CIOE’ SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COME DEBITO DI STATI E CITTADINI VERSO IL SISTEMA BANCARIO – OGNI TENTATIVO DI RISOLVERE I PROBLEMI DEL DEBITO PUBBLICO E DELLA TASSAZIONE ESOSA, COME SI E’ VERIFICATO NEGLI ULTIMI 30 ANNI,  SARA’ INUTILE ED A NULLA VARRANO I TENTATIVI DI IMPORRE MISURE DRACONIANE DI AUSTERITA’ ALLA POPOLAZIONE (VEDI SITUAZIONE DELLA GRECIA).
PER ULTERIORI INFORMAZIONI: MOVIMENTODISTRIBUTISTA@GMAIL.COM

domenica 1 dicembre 2013

Il manifesto del Distributismo: pubblicato in italiano il libro del Prof.Medaille


COMUNICATO STAMPA
Quale presidente del Movimento Distributista Italiano sono lieto di comunicare l’avvenuta pubblicazione del volume “Distributismo. Una Politica Economica di Equità e Giustiziadi J. Médaille. Il libro, di cui ho curato la traduzione in collaborazione con alcuni soci e con la casa editrice Lindau, non poteva uscire in un momento più opportuno.
Lo situazione appare infatti quanto mai desolante, principalmente per la compresenza di due fattori:
la gravità dei problemi economico-sociali che attanagliano gli individui e le famiglie e l’incapacità dei politici  non solo di risolvere in tempi brevi questa situazione ma anche di indicare almeno una strada concreta, ragionevole, plausibile e percorribile per rimettere le cose a posto.
Si brancola nel buio, abbandonato completamente il timone della ragione, appigliandosi freneticamente ad affermazioni ammantate di valore pseudoscientifico ma in realtà destituite di ogni solido fondamento: “dobbiamo puntare sulla ripresa dei mercati”, “dobbiamo ridurre il debito”, “dobbiamo fare la spending review”, “dobbiamo rimanere dentro i parametri fissati dalla Comunità Europea”.  Si tratta di parole d’ordine impartite da una minoranza di burocrati, finanzieri ed economisti assoldati dalla finanza, che hanno ormai conquistato l’universo semantico di chi si occupa della cosa pubblica e non lasciano più spazio a ragionamenti sensati per comprendere davvero quali siano le cause profonde di questa crisi, i mezzi per risolverla e gli antidoti per non ricaderci.
Il merito del libro del Prof. Médaille è innanzitutto quello di proporre un metodo, il metodo della ragionevolezza, dove per ragionevolezza si intende la capacità innata nell’essere umano di applicare la ragione alla realtà che lo circonda.
Se tutti i cittadini utilizzassero tale loro capacità scoprirebbero da soli ciò che il Prof. Médaille denuncia in questo libro:
-       L’esistenza di un sistema monetario in cui il denaro viene creato dal nulla  - “fiat money” - solo ed esclusivamente come debito di Stati e cittadini verso il sistema bancario, generando in maniera ineluttabile la spirale generalizzata di debito che vediamo sotto i nostri occhi  o, in altri termini, creando il predominio totale della finanza sull’economia reale.
-       L’esistenza di un’ingravescente sperequazione nella distribuzione dei beni e della proprietà, con l’1% della popolazione che diventa sempre più ricca ed il 99% che diventa sempre più povera, a causa della nefasta separazione tra capitale e lavoro, vero e proprio dogma capitalista, per cui il sistema legislativo-fiscale vigente penalizza invece di favorire il ricongiungimento tra questi due fattori, impedendo una distribuzione equa e funzionale delle risorse.
-       La sottrazione, ai danni del cittadino, di ogni spazio realmente partecipativo in cui poter prendere le decisioni importanti legate al lavoro ed alla vita quotidiana (formazione, qualità della produzione, onorari minimi e massimi, tassazione, previdenza). Ciò ha portato alla progressiva disumanizzazione del lavoro stesso e alla sua pressoché totale subordinazione alle forze cieche del “libero mercato”, cioè alla legge del più forte.
Di fronte a tutto ciò, il Prof. Médaille non propone certamente facili ricette ma propone, appunto, il Distributismo, i cui presupposti di fondo sono stati enunciati dai suoi fondatori, G.K.Chesterton e H.Belloc, due uomini di cultura e politici inglesi, nei primi decenni del XX secolo.
In sintesi, i principi del Distributismo sono i seguenti:
       -   Il denaro è uno strumento al servizio dell’uomo e dell’economia. In un sistema monetario, quale quello attuale, in cui il denaro ha valore intrinseco pari a zero, la sua proprietà al momento dell’emissione spetta alla comunità ed alle istituzione pubbliche che la rappresentano e non ad enti bancari estranei allo Stato, come avviene oggi.
-       Equità ed efficienza economica coincidono, cioè la proprietà, per essere gestita al meglio, e quindi fruttare di più, deve essere il più possibile distribuita: un solo uomo che è padrone di 100 ettari sarà in grado di curare quella terra molto meno di 100 uomini proprietari ciascuno di 1 ettaro. La distribuzione della proprietà è un processo naturale in una società che tende all’unione tra capitale e lavoro nella singola persona, mentre la separazione tra capitale e lavoro è foriera di sperequazione sociale e quindi alla lunga di insostenibilità e scarsa prosperità del sistema-paese, come possiamo constatare.
Considerando il capitalismo per definizione l’ideologia che propugna la divisione tra capitale e lavoro, il Distributismo si definisce decisamente anticapitalista.
Considerando invece il social-comunismo l’ideologia che propugna l’eliminazione della proprietà privata e la concentrazione di ogni potere nelle mani dello Stato, il Distributismo si definisce decisamente anti-comunista.
In generale il Distributismo prende le distanze da ogni ideologia che voglia imporre il suo modello sulla realtà invece che creare le condizioni ideali per il suo sviluppo naturale.
-       Chi prende parte alla vita lavorativa deve poter partecipare alle decisioni che riguardano tutti gli aspetti più importanti del proprio settore di attività. In questo modo la competenza e l’esperienza dei singoli potrà essere valorizzata ed essere messa al servizio della comunità . L’autorità centrale dovrà solo vigilare circa il rispetto dei principi del bene comune.
-       La famiglia è la cellula vivente che consente al corpo sociale di prendere forma ed articolarsi nelle sue mille varietà. Essa va pertanto particolarmente tutelata, se si vuole mirare alla prosperità economico-sociale.
Su queste basi risulta evidente che il Distributismo propone certamente un programma rivoluzionario, non perché insegua un utopico paradiso terrestre o sia animato da un mero impulso destabilizzatore, ma perché umilmente richiama i contemporanei, come detto all’inizio, a quei principi universali di ragionevolezza che sembrano essersi smarriti e su cui solo si possono fondare le basi di una società che si definisca umana: il Distributismo è pertanto rivoluzionario così come si può definire rivoluzionario oggi l’utilizzo della retta ragione in riferimento al bene comune.
L’augurio quindi è che questo libro possa contribuire ad iniettare semi di speranza nel dibattito politico-culturale attuale, superando gli sterili steccati ideologici vecchi e nuovi e favorendo una rinnovata coesione dei popoli.

                                                                                  Dr Matteo Mazzariol
                                                       Presidente Movimento Distributista Italiano (MODIT)


Bergamo, 22 Novembre 2013

venerdì 25 ottobre 2013

Cari amici,
vi informiamo che sta per uscire la traduzione italiana del libro del Prof. Medaille da noi curata, con il titolo "Distributismo. Una politica economica di equità ed equilibrio", con la quarta di copertina del Prof. Stefano Zamagni e l'introduzione del Prof. Bruno Amoroso, allievo di Federico Caffè.
Stiamo anche pensando ad una vera e propria campagna di diffusione per fare conoscere l'opera e quindi il pensiero distributista.
Pensate di poterci aiutare in qualche modo?
Se si scrivete a "movimentodistributista@gmail.com" specificando le vostre proposte.


Matteo Mazzariol
Presidente MODIT

domenica 21 aprile 2013

Conferenza a Bergamo su poteri forti e giustizia

"Le mani dei poteri forti sulla giustizia". E' questo il titolo della conferenza che il MODIT (Movimento Distributista Italiano) a Bergamo venerdì 3 maggio 2013.
Relatore sarà l'Avv. Vincenzo Vitale, giurista di fama nazionale.
L'Avv. Vitale affronterà il delicatissimo tema del rapporto tra giustizia e legalità, cioè quanto la legislazione vigente riesca ad attuare i principi generali di giustizia percepiti da ognuno come fondamentali per una normale convivenza civile.

Tutti noi diamo per scontato che le leggi siano un mezzo per realizzare la giustizia ma un'analisi più attenta mostra invece come il nostro sistema legislativo e giudiziario subisca spesso inaccettabili influenze e pressioni da parte dei vari “poteri forti” (il potere ideologico, il potere economico-finanziario, il potere politico, il potere mass-mediatico), con il risultato che spesso la richiesta di giustizia dei cittadini rimane senza risposta.
Il Dr Vitale, conoscitore esperto del settore, ci fornirà una serie di informazioni, anche legate all'attualità più stretta, in grado di chiarire quale sia al momento la situazione e quale sia la strada da seguire per migliorarla.
Il Movimento Distributista Italiano ritiene che nessuna equa distribuzione delle risorse e delle ricchezze può avvenire in una società che non sia in grado di far rispettare i valori della giustizia, dove, ribadiamo, per giustizia non intendiamo il mero rispetto delle leggi scritte ma il fatto che le leggi scritte si ispirino ai principi immutabili presenti nel cuor di ogni uomo: la maggior parte dei crimini contro l'umanità sono infatti avvenuti secondo un criterio perfettamente legale, cioè ossequioso di quelle norme legislative scritte che i vari regimi, con o senza appoggio popolare, avevano doviziosamente elaborato.

Vi aspettiamo numerosi.

martedì 5 marzo 2013

Programma conferenze

Il Movimento Distributista Italiano, in concomitanza con la mostra sul Distributismo, che si terrà dal 15 marzo al 15 aprile, organizza nel mese di marzo presso la biblioteca Caversazzi di Bergamo, le seguenti conferenze:



Si prega di darne massima diffusione.

domenica 27 gennaio 2013

Iniziative di marzo 2013

Comunicato Stampa

Il Movimento Distributista Italiano organizza a Bergamo in data 23 Marzo 2013 alle ore 15.00 presso la Sala Galmozzi della biblioteca centrale Caversazzi, via Tasso 4, un congresso internazionale sulla crisi e la situazione economico-sociale dal titolo “Distributismo: una proposta ragionevole per uscire dalla crisi”.
Relatori saranno l'economista Stefano Zamagni, Professore di Economia presso l'Università di Bologna, e John Medaille, Professore di Distributismo presso l'Università di Dallas (USA).

Inoltre dal 16 al 31 marzo 2013 il Movimento Distributista Italiano organizzerà una mostra sul Distributismo presso la Biblioteca Cnetrale di Bergamo Caversazzi, che sarà accompagnata da una serie di conferenze e workshop collaterali.

Di fronte al drammatico scenario attuale, in cui la finanza e le grandi multinazionali sembrano aver ormai conquistato un posto da protagonista nel panorama economico-sociale, relegando il lavoro e la produzione di beni reali ad un ruolo marginale e secondario, il Distributismo, fondato da G.K.Chesterton e H.Belloc nella prima metà del secolo scorso, propone un modello di società alternativo al capitalismo, di cui rifiuta la separazione tra capitale e lavoro, ed al social-comunismo, di cui rifiuta lo statalismo e la limitazione del libero mercato.
Il Distributismo è infatti per la massima possibile distribuzione della micro e piccola proprietà privata, perchè ritiene che questa condizione sia l'unica che possa garantire stabilità e prosperità economica, oltre che il recupero della dignità del lavoro e della sua valenza di mezzo per lo sviluppo umano. Il Distributismo è anche per un ragionevole decentramento dei poteri e per una partecipazione dei lavoratori alle scelte concrete legate alla loro vita professionale.

Il Distributismo non ha nulla da inventare perchè già vive nello spirito delle migliaia di piccolissime, piccole e medie imprese, legate al mondo della cooperazione e del privato sociale, dell'artigianato e della libera professione, che costituiscono la spina dorsale dell'attività economica della nostra nazione.
Ci rivolgiamo pertanto a tutte le associazioni di categoria che in qualche modo hanno a cuore questo settore vitale dell'attività produttiva nazionale ed in generale a tutte le associazioni culturali e sociali che intendono impegnarsi a contribuire al bene comune: a loro chiediamo di prendere parte al congresso che stiamo organizzando, per approfondire le questioni importanti che verranno affrontate, portando il loro saluto nel corso del convegno, offrendo la loro sponsorizzazione o sostenendo l'iniziativa nelle forme che ritengano più opportune.

Si allega alla presente Statuto e punti programmatici del Movimento Distributista Italiano e bozza del volantino del congresso.

Hanno già aderito alla manifestazione: Amici delle Mura di Bergamo, Giustizia Monetaria, Sviluppo e Società Civile,

Per ogni ulteriore informazione si prega di contattare:

Cordiali saluti

Dr Matteo Mazzariol
Presidente Movimento Distibutista Italiano