venerdì 23 dicembre 2016

MULTINAZIONALI FARMACEUTICHE=CRIMINE ORGANIZZATO: LO DICONO GLI SCIENZIATI



"Medicine letali e crimine organizzato": è questo il titolo del libro del prof.Peter Gøtzsche, chimico e medico di fama internazionale, autore di libri scientifici e più di 70 articoli sulle principali riviste mediche, nonché co-fondatore della Cochrane Collaboration, la più importante associazione scientifica che si occupa della valutazione metodologica delle ricerche scientifiche.

Il frutto delle studi del prof.Gøtsche è inequivocabile: le grandi aziende multinazionali del farmaco (Johnson & J

ohnson, Novartis, Roche, Pfizer, Sanofi, Merck, GlaxoSmithKline, AstraZeneca, Bayer, Gilead Sciences, Teva, Amgen, AbbVie,  Eli Lilly, BristolMyers Squibb) sono di fatto equiparabili al crimine organizzato.

Il crimine organizzato, infatti, secondo la legislazione americana, è contraddistinto dalla reiterazione di alcuni reati specifici: estorsione, frode, reati contro le leggi federali, corruzione, appropriazione indebita, intralcio alle indagini, intralcio all'applicazione delle leggi, manomissione delle prove, corruzione dei politici.
Ebbene, Il prof.Gøtzsche nel suo libro fornisce prove dettagliate e cirocostanziate che le multinazionali continuano a macchiarsi di questi reati.
Ultima considerazione: se pensiamo che oggi il 98% delle ricerche e la stragrande maggioranza dei congressi e dei momenti formativi medici sono organizzati, o direttamente o indirettamente attraverso lauti finanziamenti, da queste grandi aziende multinazionali, c'è da chiedersi che spazio sia lasciato oggi ai clinici per una formazione ed una ricerca indipendente che metta al primo posto l'interesse dei pazienti.

Le evidenze sembrano quindi delineare uno scenario inquietante ma reale: la nostra salute in mano al crimine organizzato!

Dobbiamo meravigliarci di tutto ciò?
Assolutamente no!
Questo infatti è l'esito inevitabile di un modello economico-sociale in cui il capitale è sempre più concentrato nelle mani di pochi e chi lavora è completamente desautorato di ogni potere reale. Questo modello economico-sociale si chiama capitalismo e, attraverso l'usura o prestito ad interesse, controlla praticamente ogni settore dell'agire umano, a cominciare da quello delle regole economico-monetarie, senza escludere quello della sanità.
Che fare dunque?
Il distributismo, radicato sulla ragionevolezza ed il senso comune, ha la soluzione.

Il primo passo è quello di rigettate il liberal-capitalismo, basato sull'innaturale e perversa separazione tra capitale e lavoro, come pure il social-comunismo, um modello speculare che punta anch'esso alla concentrazione del potere nelle mani di pochi.
La direzione da seguire sarà quindi quella di ridare potere alla gente attraverso:
- l'indipendenza economica della famiglia
- l'unione tra capitale a lavoro e la conseguente massima possibile diffusione della proprietà produttiva
- la restituzione del potere a chi lavora, attraverso la costituzione di associazioni per comparto lavorativo e la fine della partiticrazia
- la restituzione della proprietà della moneta al momento dell'emissione ai cittadini e l'eliminazione dell'usura od interesse sui prestiti.

Sono queste le direttive principali del distributismo in grado di superare i cronici problemi economici-sociali che affliggono il nostro tempo.

Per informazioni: distributismomovimento.blogspot.com

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