venerdì 5 ottobre 2018

LA MANOVRA FINANZIARIA DISTRIBUTISTA



Per prima cosa va chiarito che non è possibile approvare alcuna manovra finanziaria se lo strumento finanziario o monetario che si usa non è in grado di assolvere la sua funzione di essere un mezzo al servizio del bene comune.
Priorità assoluta è pertanto il varo di una norma che sancisca la proprietà popolare della moneta, che i cittadini cioè, e non le banche, siano i depositari della proprietà monetaria al momento dell’emissione. A tal fine è necessario che lo Stato emetta una nuova moneta nazionale priva di debito e di ogni interesse, attribuendone la proprietà ai cittadini tramite un conto corrente. Non quindi una moneta-merce in grado di stravolgere ed affossare, con la speculazione, l’assetto economico-sociale, ma una moneta-mezzo di scambio al servizio della produttività. Ciò metterà definitivamente fine alla ingiusta ed artificiale spirale de debito pubblico e privato.
Come secondo passo, il governo dovrà coordinare la raccolta, da parte di tutte le istituzioni locali (comuni, province, regioni) delle iniziative produttive (beni e servizi) considerati indispensabili al miglioramento delle condizioni reali dei cittadini (infrastrutture, edilizia scolastica, dissesto idrogeologico, rischio sismico, fornitura di cure medico-sanitarie, gestione della giustizia, carceri, ricerca universitaria, conservazione dei beni naturali ed artistici del territorio, sviluppo tecnologico ed energetico, solo per citare alcuni esempi).  Tutti i cittadini, aggregati per comparti socio-lavorativi specifici, avranno la possibilità di partecipare a tale stesura, in modo da utilizzare al massimo le competenze e le capacità reali della nazione, ad di là di ogni divisione partitica. Tali progetti, elaborati dalla società civile con la supervisione esterna degli enti pubblici, previa verifica della loro effettiva utilità, verranno poi finanziati con il nuovo strumento monetario-finanziario privo di debito dalle stesse istituzioni locali.
Per quanto riguarda il debito pubblico esistente, verrà effettuata un’analisi dettagliata della sua effettiva utilità per gli interessi della nazione e qualora venisse dimostrato che, a causa della precedente mancanza di sovranità monetaria, esso abbia costituito una necessità imposta, con effetti dannosi e perniciosi sul benessere della nazione, piuttosto che una libera scelta, esso verrà considerato “detestabile” e pertanto, secondo le correnti leggi del diritto internazionale, annullato.
Ogni tassa sul lavoro dovrà essere totalmente abolita e l’unica forma di tassazione ammessa sarà quella legata al possesso della nuda proprietà terriera non produttiva e sull’utilizzo delle risorse naturali limitate che appartengono a tutti. La tassazione potrà anche essere utilizzata per controllare la massa monetaria in circolazione ed evitare fenomeni inflattivi.
Tale programma è assolutamente fattibile e realizzabile, in quanto rappresenta solamente l’estensione all’ambito economico, politico e sociale del senso comune e della ragionevolezza che alberga dentro ognuno di noi.

Per informazioni ed adesioni distributismomovimento.blogspot.com

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