domenica 26 giugno 2016

BREXIT: UNA SANA REAZIONE CONTRO LO STATO SERVILE



Tutta la questione riguardo la Brexit ha al centro una fondamentale domanda, che riguarda la democrazia e la sovranità: è cosa buona e giusta che una popolazione rinunci al diritto di decidere tutte le questioni che riguardano le proprie questioni economiche e sociali, delegandole ad un potere remoto e lontano fatto di burocrati non eletti?
C'è un solo modo di definire coloro che hanno perso il potere di autodeterminarsi: schiavi.
Il popolo inglese, dimostrando notevole coraggio e forza morale, ha rigettato lo Stato servile che l'elite economico-finanziaria, di marcato stampo mondialista, voleva imporgli. Dovremmo quindi essere grati a questa popolazione, perchè ci ha indicato la strada da seguire, la strada della civiltà, della libertà vera, della partecipazione contro i disegni totalitari di chi detiene oggi il potere reale. . Questa è la vera guerra che stiamo combattendo, al di là delle apparenze, quella che vede schierati da una parte chi sostiene che  il potere e la proprietà debbano essere concentrati nelle mani di pochi (capitalisti e statalisti), dall'altra chi invece ritiene  che debbano essere equamente distribuiti, dal basso, all'interno delle varie comunità (distributisti, più o meno consapevoli). In questo senso gli inglesi sono riusciti a mettere a segno un'importante vittoria per il fronte delle libertà e contro lo Stato servile. Tutto il resto è solo sterile retorica.

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