giovedì 23 giugno 2016

I 5 STELLE ALLA PROVA DEL 9



Sull'onda del sacrosanto voto di protesta i 5 Stelle hanno conquistato il sindaco della capitale e quello di Torino e puntano adesso al governo del Paese.
Su che basi? Sulla base di un contenitore senza contenuti. Sul sito del Movimento è infatti consultabile il programma dei pentastellati. Alla voce "economia" appaiono ben 20 provvedimenti, molti dei quali generici ("favorire la produzione locale", "sostenere le società no profit"), altri molto specifici e settoriali ("abolire la legge Biagi", "impedire l'acquisto a debito di una società", "abolizione delle stock option", "introdurre la class action"). Sul debito pubblico il riferimento più significativo è quello di perseguire la strada del risparmio, dei tagli e della spending review. Nulla, assolutamente nulla, sul problema del denaro-debito, sul fatto cioè che il sistema bancario ha il monopolio assoluto della creazione monetaria. Nulla sul recupero della sovranità della politica economica nazionale. Nulla sulla necessità di supportare la diffusione della proprietà produttiva, mettendo chi lavora nelle condizioni di diventare proprietario dei mezzi di produzione. Nulla sull'opportunità di rilanciare l'autonomia economica della famiglia. Nulla sulla necessità di superare davvero il sistema partitocratico e di distribuire più equamente il potere tra la popolazione secondo i vari comparti lavorativi. Il programma dei 5 Stelle non costituisce quindi in alcun modo un'alternativa valida, coerente e sostenibile al capitalismo - ed al sistema partitocratico ad esso correlato - ma ne propone una versione "soft", edulcorata, ripulita di alcuni suoi eccessi ma sostanzialmente inalterata nella sua struttura di fondo: capitale e lavoro continueranno ad essere separati; i partiti continueranno ad essere le uniche forme di rappresentanza, lasciando i cittadini spossessati di ogni potere reale; la produzione di denaro continuerà ad essere monopolio assoluto nelle mani del sistema bancario; la famiglia continuerà  nella sua parabola discendente ed i legami sociali saranno sempre più fragili e disgregati.
Quando ci accorgeremo di tutto ciò? Quando, come è successo ai nostri governi negli ultimi 70 anni, falliranno alla prova dei fatti. È sempre possibile infatti abbindolare l'opinione pubblica con gli strumenti della retorica e dello spettacolo - i 5 Stelle hanno infatti avuto nella capacità comunicativa di Grillo la loro forza principale. Un pò più difficile invece è abbindolare la realtà: la realtà non si lascia impressionare dalle frasi ad effetto, non risente degli umori della rete, rimane indifferente di fronte ai proclami moralistici ma esige una costruttiva e coerente pars costruens. Questa sarà la prova del 9 dei 5 Stelle: riuscire ad incidere positivamente sulla realtà.
Buona fortuna, soprattutto all'Italia!

Nel frattempo il Movimento Distributista Italiano (distributismomovimento.blogspot.com) continuerà la sua battaglia per una società veramente più equa ed equilibrata, all'insegna del senso comune e della ragionevolezza.

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