martedì 1 agosto 2017

IL DENARO-DEBITO O DELLA DESTITUZIONE DELLA RETTA RAGIONE

IL DENARO-DEBITO, O DELLA DESTITUZIONE DELLA RETTA RAGIONE

Nel nostro vivere quotidiano diamo per scontato una serie di fattori che in realtà non lo sono affatto. Uno di questi è il concetto di ragione. Tutti noi pensiamo che esistano due uniche grandi categorie: i matti, privi di ragione, chiusi in qualche remota struttura di cura, ed i sani, cioè tutti gli altri. Non è così.
Gia G.K.Chesterton, uno dei più grandi scrittori e pensatori del secolo scorso, ci ammoniva che la pazzia non è privazione di ragione ma ciò che rimane quando una persona perde tutto meno la ragione. Ciò apre al non scontato argomento del rapporto tra ragione e realtà, cioè al concetto di verità. Nel momento in cui la ragione umana nega che esista qualcosa la fuori di per sé – e molte correnti filosofiche oggi lo fanno – rischia di imboccare una strada senza ritorno, quella dell’annichilimento e della follia. Va quindi definito il concetto di retta ragione, quella ragione cioè che presuppone, come dato di fondo e di partenza, l’esistenza della realtà. Si parla in questo caso di metafisica, di un ambito della realtà che va oltre l’apparenza ed i fenomeni e si relaziona con l’essere delle cose, più che con i loro vari attributi.
Cosa c’entra questo con il denaro-debito?
C’entra eccome.
Infatti siamo tutti d’accordo che la ragione -  la retta ragione - debba essere applicata alle questioni più importanti della nostra vita, se vogliamo vivere in maniera umana e civile.
Quale questione più importante del denaro quindi?
Come rimarreste se scopriste che in realtà le cose non stanno così, che, per quanto riguarda il denaro, la retta ragione non solo non viene applicata ma viene rigettata totalmente?
Eppure questo è, purtroppo, ciò che accade, con tutte le conseguenze del caso.
Non ci credete?
Basta che mi seguiate un attimo e lo capirete voi stessi.

Se vi ritrovaste su un’isola deserta con 100 persone, ed una di queste vi proponesse di accettare come denaro per gli scambi delle conchiglie, voi cosa fareste?
Probabilmente accettereste. Qual è il problema infatti? Uno strumento al servizio degli scambi di beni e servizi è necessario in qualsiasi comunità. Se questa stessa persona però – così afferrata in maniera monetaria – vi proponesse poi di accettare come denaro unicamente le conchiglie che lui ha raccolto a costo zero sulla spiaggia e di accettare anche che solo lui possa “emettere” le conchiglie come moneta, esclusivamente come debito, da ripagare con interessi, verso le altre 99 persone presenti sull’isola, tra cui voi, lo guardereste molto probabilmente con un misto di costernazione e divertito sbigottimento, gli dareste una fraterna pacca sulla spalla, dicendogli con uno sguardo sorridente: “Bello lo scherzo, adesso però parliamo di cose serie!”.

Ebbene, l’esempio appena fatto rappresenta, “mutatis mutandi”, esattamente ciò che avviene oggi con la creazione di denaro.
Esiste un gruppo molto limitato di persone – i banchieri – che hanno acquisito, attraverso un lungo e documentabile percorso – il monopolio assoluto della creazione monetaria e sono riusciti a fare legalizzare il seguente meccanismo:
il denaro viene prodotto dal nulla, senza riserva di alcun tipo, , sotto di forma di banconote o denaro scritturale virtuale, e quindi con costi irrisori, solo dal sistema bancario e viene immesso in circolo, solo ed esclusivamente come debito di Stati, imprese e cittadini – cioè di tutto il corpo sociale – verso il sistema bancario stesso. Conseguenza: tutto il mondo si trova affossato sotto una montagna d’inevitabili ed ineluttabili debiti, la cui causa prima è esclusivamente di natura convenzionale e quindi artificiale.
Tale meccanismo è privo di qualsiasi fondamento ragionevole: rappresenta ipso facto la destituzione totale della retta ragione in ambito monetario.  La destituzione della retta ragione non implica però che non vi sia una logica, cioè un senso, dietro tale fenomeno.  Il problema è che, persa la via della retta ragione, del principio di non contraddizione e di adesione al reale, tutti elementi caratteristici del pensiero greco-aristotelico-tomista in contrapposizione al pensiero magico della cabala di origine ebraico-mesopotamica, questa logica non può altro che essere di natura perversa e contraria all’ordine naturale.
Si tratta, nè più ne meno, di una logica finalizzata all’acquisizione da parte di una minoranza – scaltra, furba e cinica -  dell’unico vero supremo potere, quello tante volte perseguito nei secoli con l’immagine della pietra filosofale: il potere appunto di trasformare la materia inerte in oro, cioè in denaro. appropriandosene e sottomettendo a se tutti gli altri uomini, relegati al ruolo di servi-lavoratori. Mantenere il segreto è facilissimo, basta ammantare il tutto di un’aurea sacra, iniziatica: “voi non preoccupatevi di indagare come nasce il denaro, lasciate queste questioni misteriose alla casta di sacerdoti laici costituiti dai banchieri e vedrete che arriverete alla salvezza” – sembra essere il mantra veicolato dai mass-media. Si chiede in sostanza un atto di fede, senza rendersi conto che la religione di cui si tratta non è quella che mette al centro il Cristo salvatore ma Mammona, una religione cioè decisamente luciferina.

Esagerato? Assolutamente no! Il meccanismo di creazione del denaro-debito –  sconosciuto ai più ma accessibile da tutti sui testi economici facilmente consultabili su internet – è un dato di fatto, una macchina che, silenziosamente ma inesorabilmente, continua a produrre a tamburo battente debito per i cittadini ed arricchimento per il sistema bancario. Il fatto che l’opinione pubblica non ne sia al corrente rappresenta un vero “misterium iniquitatis”, di cui i principali responsabili  sono i nostri politici, giornalisti ed intellettuali, che, invece di fare il loro mestiere, sono troppo impegnati a conquistarsi l’amicizia e l’appoggio del sistema bancario stesso.
Ci rimane quindi una sola speranza: non fare morire la retta ragione, cioè la caratteristica principale che distingue l’uomo dall’animale e che ha costituito il centro di tutte le civiltà degne di questo nome, ed applicare poi tale retta ragione ai vari ambiti umani, denaro in primis. Una volta sepolta la retta ragione infatti verrà sepolta anche l’umanità, sotto il gioco del Vitello d’Oro e dei tanti idoli che non sono altro che il volto multiforme ed informe del nulla.

Per informazioni: distributismomovimento.blogspot.com

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